Politica Estera in Pillole

Politica Estera in Pillole è la nuova rubrica settimanale di The Political Corner. Pensata per funzionare come una newsletter, la rubrica è curata da due autrici specializzate nelle relazioni internazionali che, ogni venerdì, presenteranno e analizzeranno i principali eventi di politica estera dalle macroaree del mondo. Buona lettura!

13 febbraio – 19 febbraio 2021

Nord AmericaEuropaSud AmericaAfricaMedio OrienteAsia-Pacifico


NORD AMERICA

Al Congresso USA proposta di legge sull’immigrazione – 18 febbraio

Image Credits: EPA/Joebeth Terriquez

Questo giovedì una proposta di legge di riforma sull’immigrazione è stata presentata al Congresso, supportata dall’amministrazione Biden e dalla maggioranza democratica. Secondo tale legge, circa 11 milioni di persone – secondo le stime più recenti – che risiedono illegalmente negli Stati Uniti potrebbero avere accesso a un percorso di cittadinanza facilitato, di una durata di otto anni. Tuttavia, la strada per l’adozione di questa proposta di legge sembrerebbe essere in salita in un Congresso fortemente diviso.

Gli USA reintroducono una legge contro il lavoro forzato nello Xinjiang – 18 febbraio

La Camera dei Rappresentanti degli USA ha reintrodotto questo giovedì una legge che bloccherebbe le importazioni dalla regione cinese dello Xinjiang, a contrasto del lavoro forzato, e permetterebbe di imporre sanzioni su funzionari cinesi colpevoli di maltrattamenti e abusi sulla popolazione degli uiguri o altri musulmani che abitano nella regione. La versione aggiornata del testo, simile a una legge adottata già precedentemente dal Senato, introdurrebbe anche la possibilità di richiedere trasparenza finanziaria da imprese statunitensi in affari con società cinesi riconducibili ad abusi e lavoro forzato.

Image Credits: Reuters

Divieto d’ingresso negli USA per 43 cittadini bielorussi – 18 febbraio

Image Credits: Maxim Guchek/BelTA Pool Photo via AP

Secondo quanto dichiarato dal Segretario di Stato Antony Blinken, il governo degli Stati Uniti ha introdotto questo giovedì il divieto d’ingresso per 43 cittadini bielorussi, che avrebbero supportato l’azione repressiva di Lukashenko contro manifestanti e giornalisti. Questa decisione è seguita alla recente condanna di due giornaliste, Katsiaryna Bakhvalava e Daria Chultsova, a due anni di prigione per aver documentato le proteste anti-Lukashenko del novembre 2020 e per questo accusate di “aver fomentato le rivolte”.


EUROPA

Elezioni regionali in Catalogna: i partiti indipendentisti hanno la maggioranza assoluta – 14 febbraio

Nel corso delle ultime elezioni regionali catalane, i partiti pro-indipendenza, ERC (Esquerra Republicana de Catalunya), Junts per Catalunya (partito fondato dal leader Carles Puigdemont), e Cup (Candidatura d’Unitat Popular), hanno collettivamente guadagnato 74 dei 135 seggi del Parlamento regionale di Barcellona, ottenendo dunque la maggioranza assoluta. Il candidato di ERC, Pere Aragonès, ha subito precisato che un tale risultato riflette la necessità di organizzare un nuovo referendum per l’indipendenza della regione, mentre la candidata di Junts per Catalunya, Laura Borràs, evidenzia la solidità della base elettorale, decisa ad un cambio di passo. Il PSC (Partit dels Socialistes de Catalunya) e il suo candidato, l’ex Ministro della sanità spagnolo Salvador Illa, ottengono 33 seggi — stesso numero di quelli di ERC —, e fa il suo ingresso nel Parlamento regionale anche l’estrema destra di Vox, che guadagna 11 deputati. Ora, i possibili scenari sono due: i partiti indipendentisti potrebbero presentare un fronte compatto e formare un governo di coalizione chiaramente opposto a quello di Madrid, oppure Illa potrebbe riuscire a creare un governo di  sinistra con ERC e il piccolo En Comù Podem, sebbene Esquerra Republicana abbia escluso una tale prospettiva durante la campagna elettorale. 

Image Credits: GETTY

Kosovo: partito anti-establishment vince le elezioni parlamentari – 14 febbraio

Image Credits: REUTERS/Florion Goga

Il Partito kosovaro Vetëvendosje (VV), il “Movimento per l’Autodeterminazione”, si conferma il primo partito del Paese, ottenendo il 48% delle preferenze. Il leader Albin Kurti, ex prigioniero politico, ha dichiarato che questo risultato corrisponde ad un “referendum per la giustizia e il lavoro”. Sul tavolo programmatico la lotta alla corruzione e l’implementazione di riforme economiche per contrastare gli effetti della pandemia. La sfida per Kurti, ora, è la formazione di un governo di coalizione che gli garantisca la maggioranza in Parlamento. Il Partito Democratico del Kosovo (PDK), che ha il 18% dei seggi, ha già annunciato di non avere intenzione di formare un’alleanza con VV.

Francia: “Islamo-gauchisme cancrena della società” – 17 febbraio

La Ministra dell’insegnamento superiore, Fréderique Vidal, ha avviato un’indagine circa l’imparzialità della produzione accademica relativa all’Islam e al fenomeno islamista, sostenendo che il cosiddetto “Islamo-gauchisme” — termine utilizzato, specialmente negli ambienti dell’estrema destra francese, per screditare le posizioni della sinistra, ritenuta troppo accondiscendente nei confronti dell’Islam “militante” — sia ben diffuso nelle università e costituisca la “cancrena della società”. Vidal ha inoltre aggiunto: “quello che osserviamo nelle università è che c’è gente che può utilizzare i propri titoli e il proprio nome per diffondere idee radicali o militanti”. Il dibattito aperto dalla Ministra si incanala nel malcontento generalizzato causato dalla proposta di legge, approvata dall’Assemblea Nazionale, che consentirebbe allo Stato di sciogliere gruppi religiosi considerati “estremisti”.

Image Credits: AFP

 


SUD AMERICA

Sospeso il riconteggio per il ballottaggio in Ecuador – 17 febbraio


Image Credits: Cristina Vega Rhor, AFP

Il Consiglio nazionale elettorale dell’Ecuador, il quale aveva annunciato nei giorni precedenti il riconteggio dei voti (100% della Provincia della Guayas e 50% in altre 16 province del Paese) per designare l’avversario di Arauz nel ballottaggio, ha sospeso il procedimento. Il riconteggio, richiesto dal candidato Yaku Perez che si fronteggia con Guillermo Lasso sulla soglia del 19%, è stato bloccato per l’impossibilità di raggiungere una maggioranza all’interno del Consiglio elettorale. .

Dimissioni del Ministro degli Esteri peruviano dopo lo scandalo vaccini – 15 febbraio

Il ministro degli Esteri peruviano, Elizabeth Astete, ha rassegnato le proprie dimissioni dopo essere stata coinvolta nel recente scandalo della somministrazione anticipata di vaccini. Lo stesso ministro, infatti, ha dichiarato su Twitter di essere consapevole di aver commesso un “errore serio” ricevendo la prima dose del vaccino cinese Sinopharm ancor prima dell’inizio del programma nazionale di immunizzazione. Il nome di Elizabeth Astete, che ha rifiutato la somministrazione della seconda dose, si aggiunge alla lista di altre personalità politiche coinvolte nello stesso scandalo. Infatti, le dimissioni di Astete erano state poco prima anticipate da quelle del ministro della Salute Pilar Mazzetti, questa volta per una somministrazione anticipata per l’ex Presidente peruviano Martin Vizcarra.

Image Credits: Luis Iparraguire/Peruvian Presidency/AFP

 


AFRICA

Ngozi Okonjo-Iweala: prima donna africana a capo del WTO – 15 febbraio

Image Credits: REUTERS/Afolabi Sotunde

La nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, prima donna a ricoprire le cariche di Ministra delle finanze (2003-2006; 2011-2015) e degli esteri (2006) nel Paese africano, sarà anche la prima donna — e la prima africana — ad occupare il ruolo di Direttrice Generale del WTO. Dopo le dimissioni del precedente Direttore Generale Roberto Azevêdo il 31 agosto scorso, il processo di selezione aveva lasciato solo due candidate in lizza per la successione: Okonjo-Iweala e l’attuale Ministra sudcoreana del commercio Yoo Myung-hee, sostenuta, in particolare, dagli Stati Uniti guidati dall’amministrazione Trump, contraria alla nomina della nigeriana sulla base della presunta mancanza di competenze necessarie per occuparsi di commercio mondiale. Tuttavia, l’elezione di Joe Biden a Presidente USA e il ritiro della candidatura di Myung-hee hanno eliminato ogni ostacolo. Ngozi Okonjo-Iweala ha già espresso la sua volontà di riformare il WTO, chiarendo che sotto la sua guida non sarà “business as usual”, e che sarà tra le sue priorità quella di ristabilire un contesto multilaterale il più disteso possibile, affinché il commercio possa beneficiarne. In merito alla pandemia, Okonjo-Iweala ha sottolineato inoltre come sia necessario garantire l’accesso ai vaccini anche ai Paesi più poveri.

Ciad: riunione del G5 Sahel – 16 febbraio

A N’Djamena, capitale del Ciad, si è tenuto l’incontro del G5 Sahel, un network regionale di coordinamento politico e militare volto a contrastare l’attività dei gruppi terroristici che operano nell’area. A partecipare al summit, oltre ai Presidenti dei 5 Stati membri — Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad — anche il Presidente francese Macron, collegato dall’Eliseo in videoconferenza. La partecipazione della Francia a tale incontro va letta alla luce della massiccia presenza militare francese in Sahel, potenziata, tra l’altro, proprio lo scorso anno. Infatti, l’Éxagone interviene in Sahel attraverso l’Opération Barkhane, che, assieme alle truppe ONU, alle missioni europee e ai contingenti del G5 Sahel, punta a debellare la presenza di gruppi terroristici nell’area. Nonostante Macron sembrasse intenzionato a ridurre il numero delle truppe impiegate in Sahel, specialmente in ottica elettorale — sono infatti molti in Francia a criticare gli eccessivi costi dell’operazione, sia in termini economici che di vite umane —, il Presidente francese ha annunciato che non ci sarà nessuna riduzione “immediata” delle truppe, sebbene abbia lasciato intendere di voler progressivamente ridurre la presenza di Barkhane nell’area e di voler privilegiare la collaborazione francese nella task force europea “Takuba”. Altri temi sul tavolo anche la possibile estensione della cooperazione antiterroristica ai Paesi dell’ECOWAS, il finanziamento delle operazioni militari e l’annuncio da parte del Ciad dell’invio di 1200 militari nell’hotspot della “zone des trois frontières”, tra Niger, Mali e Burkina Faso.

Image Credits: Secrétariat Exécutif du G5 Sahel

Algeria: il Presidente Tebboune dissolve il Parlamento – 18 febbraio

Image Credits: RYAD KRAMDI/AFP via Getty Images

Nel corso di un discorso alla nazione, il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha annunciato la sua decisione di dissolvere il Parlamento e andare ad elezioni anticipate. Ha inoltre comunicato che nel giro di 48 ore avrebbe effettuato un rimpasto di governo, dopo aver in più occasioni criticato l’operato del Primo Ministro Abdelaziz Djerad e del suo gabinetto. Infine, Tebboune ha dichiarato di voler concedere il perdono presidenziale ad alcuni membri dell’Hirak, il movimento rivoluzionario che nel 2019 aveva portato alle dimissioni del predecessore di Tebboune, Bouteflika.


MEDIO ORIENTE

Iran e l’Accordo sul nucleare: Khamenei richiede fatti, non parole – 17 febbraio

Image Credits: ANSA/EPA

La Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei ha dichiarato in un discorso in diretta streaming di questo mercoledì che Teheran accoglierà e promuoverà la cooperazione nel quadro dell’Accordo sul nucleare del 2015 solo dopo azioni concrete da parte degli altri Stati parte dell’accordo. Khamenei ha affermato che “l’Iran non sarà soddisfatto da promesse”, alla luce della “violazione di promesse fatte in passato”. Il primo passo atteso dall’Iran è quindi esplicitamente la rimozione di sanzioni da parte degli Stati Uniti e dei Paesi europei.

Iraq: attacco missilistico contro la base militare di Erbil – 15 febbraio

Questo lunedì un attacco missilistico ha interessato la base di Erbil, nel Kurdistan iracheno, uccidendo un contractor e ferendo altre 14 persone. Gli USA e gli Stati europei alleati (Francia, Italia, Germania e Regno Unito), le cui forze militari e diplomatiche sono stanziate nella base curda, hanno prontamente condannato l’attacco e affermato in una dichiarazione congiunta che non avrebbero tollerato ulteriori offensive.

Image Credit: La Stampa

ASIA-PACIFICO

Disputa Australia-Facebook per nuova legge – 18 febbraio

Image Credits: ANSA/EPA

Facebook ha impedito agli utenti australiani la visualizzazione e la condivisione di contenuti di informazione, causando, tra l’altro, numerosi problemi legati non solo alla diffusione di notizie relative al Covid-19, ma anche di comunicazioni di violenza domestica e di comunicati di emergenza dei vigili del fuoco o del personale medico. La decisione di Facebook è stata vista dalle autorità australiane come una sorta di ritorsione, confermando i timori relativi allo strapotere delle società Big Tech e alla loro influenza sulla società. Infatti, al Parlamento australiano è in via di approvazione una legge che imporrebbe a colossi tecnologici come Facebook, di pagare agli editori la condivisione delle loro notizie. Il dibattito ha coinvolto anche Google, che, nonostante l’iniziale opposizione, ha poi concluso degli accordi con le principali testate australiane, e, in particolare, con News Corporation, una delle maggiori società mediatiche del mondo.

Afghanistan: la NATO non ritirerà le sue truppe – 17 febbraio

Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha affermato che la NATO lascerà l’Afghanistan solo quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno. “La nostra presenza in Afghanistan è basata su precise condizioni, e i talebani devono rispettare gli impegni presi […] Il problema principale è che i Talebani devono ridurre la violenza, negoziare in buona fede e smettere di sostenere gruppi terroristici come al-Qaeda”, ha aggiunto. Questa dichiarazione va intesa alla luce dell’accordo tra gli USA e i talebani concluso nel 2020, secondo cui le truppe statunitensi dovranno lasciare le loro basi in Afghanistan entro il primo maggio. Il Presidente Joe Biden sembrerebbe tuttavia intenzionato a rinegoziare l’accordo. 

Image Credits: Olivier Hoslet/Pool via REUTERS

 

Cina nega coinvolgimento nel colpo di Stato in Birmania – 17 febbraio

Image Credits: Reuters

L’ambasciatrice cinese in Birmania, Hai Chen, ha dichiarato che Pechino non era a conoscenza dell’intenzione dei militari di voler organizzare un colpo di Stato, negando qualsiasi coinvolgimento. Questa dichiarazione segue le proteste della popolazione birmana, che accusa la Cina di aver sostenuto — e di continuare a sostenere — i golpisti e di volerli aiutare a istallare un firewall per impedire loro di organizzare online le proteste; le manifestazioni davanti all’ambasciata cinese a Yangon vanno avanti da giorni. La risposta cinese è stata, tuttavia, considerata ambigua: infatti, Hai Chen, ha affermato di avere “relazioni amichevoli” sia con il partito di Aung San Suu Kyi, la Lega Nazionale per la Democrazia, che con gli apparati militari. 


About the Authors


Valeria Pia Soricelli

Nata a Benevento nel 1998, è appassionata di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse verso il Medio Oriente. Ha conseguito il diploma di maturità classica e la laurea triennale in Scienze Politiche. Attualmente è studentessa del corso magistrale in International Relations presso la LUISS Guido Carli e sta svolgendo il tirocinio nella sezione Relazioni Bilaterali dell’Ambasciata Britannica di Roma. Ha inoltre partecipato al programma Erasmus+ presso l’Institut d’études politiques Sciences Po Paris. Da includere tra le sue varie passioni anche la musica rock, il canto e il cinema francese. View more articles. 

 

Angela Venditti

Nata a Foggia nel 1999, nutre un profondo interesse per le relazioni internazionali, la cooperazione allo sviluppo e la geopolitica. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche nell’estate 2020, ed è attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali presso la LUISS Guido Carli. Complice la partecipazione al progetto Erasmus all’Institut d’Études Politiques SciencesPo Paris, ha potuto approfondire tematiche legate al continente africano, diventato fonte di interessanti spunti e ricerche. È amante della letteratura francese e delle lingue, ed è grande appassionata di F1. View more articles.

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