Verità O Bugia?

Il termine fake news (o notizie false) si riferisce alla creazione e diffusione di articoli – o più generalmente notizie – basati su informazioni non vere, ingannevoli, il cui obiettivo è quello di rendere virale la disinformazione. Oggi, rispetto al passato, il fenomeno è sicuramente più dilagante, dato che tutti possono scrivere e, in qualsiasi momento, condividere il loro pensiero. Ora tutti possono fabbricare e diffondere bugie. I motori di ricerca cercano di combattere questi siti, i social media meno, ed è proprio qui che le fake news dilagano.

Vero e falso: il ruolo di Internet nell’informazione

Come ci informiamo oggi? Sicuramente, il mezzo più utilizzato dalla maggior parte della popolazione, giovane e adulta, è Internet. È incredibile pensare che ogni nostro dubbio su qualsiasi argomento possa essere risolto in un istante, sebbene ci sia l’alto rischio di incorrere in fake news, specialmente perché scegliere le proprie fonti individuando quelle attendibili non è sempre facile. Inoltre, fra i giovani è diffusa la pratica di utilizzare a fini informativi i social network, ritenuti, assieme al passaparola, tra le principali fonti di disinformazione. È essenziale allora riconoscere l’autenticità delle notizie, o, meglio ancora, imparare a farlo.

A tal fine, Google, Altroconsumo e Fondazione Mondo Digitale hanno reso disponibile il “Decalogo della Buona Informazione”, dieci consigli utili per prevenire la cattiva informazione e scegliere con consapevolezza le notizie a cui affidarsi. Li riportiamo di seguito:

  1. Diffida dai titoli altisonanti.
  2. Leggi tutta la notizia e non fermarti al titolo.
  3. Fai una ricerca sulla fonte.
  4. Fai un controllo incrociato, verificando se anche altre testate, e in che modo, stanno trattando la notizia.
  5. Controlla che l’URL sia corretto.
  6. Fai attenzione alla formattazione delle pagine web: errori di battitura, refusi e layout inusuali spesso segnalano contenuti di bassa qualità.
  7. Verifica data e località della notizia per capire se sono aggiornate.
  8. Fai attenzione alle foto e ai video.
  9. Assicurati che la notizia riportata non sia uno scherzo.
  10. Rifletti prima di condividere o commentare una notizia facendola così diffondere.

Solo in questo modo possiamo difenderci dal problema della contraffazione di notizie che, nonostante siano create, talvolta, solo per screditare un personaggio pubblico o manipolare la verità dei fatti, hanno un potente effetto sulla coscienza di un gran numero di persone.

Fake news sul Covid-19

La disinformazione resta un tema centrale, specialmente se pensiamo alle bufale riguardanti il Covid-19 che sono dilagate a partire dallo scoppio della pandemia, diffuse, tra l’altro, anche da esponenti pubblici di rilevanza internazionale. Gli esempi dell’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che suggeriva delle iniezioni di candeggina e disinfettante per uccidere il virus e del Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson, che proclamava l’immunità di gregge sono lampanti. Anche in Italia, il caso di Giulio Gallera, assessore alla salute e al welfare della regione Lombardia, è diventato virale. Infatti, Gallera, ha così fallacemente spiegato il significato dell’indice Rt a 0,51: « L’indice Rt a 0,51 vuole dire che per infettare me bisogna trovare due persone nello stesso momento infette. Questo vuol dire che non è così semplice trovare due persone infette nello stesso momento per infettare me». Per poi passare allo scetticismo di Giuseppe Zuccatelli sulla funzione della mascherina.

Insomma, sul Covid-19 ne abbiamo sentite di tutti i colori e soprattutto sui social abbiamo letto l’impossibile. Per esempio, qualcuno ha affermato che il clima caldo avrebbe ucciso il virus, consigliando di mettersi al sole per prevenire l’infezione o, ancora, che dato che il Coronavirus colpisce l’apparato respiratorio, se si è in grado di trattenere il respiro per almeno 10 secondi senza tossire vuol dire che si è sani, ma anche che il virus, essendo sensibile all’alcol, può essere evitato bevendo alcolici. Tutte notizie false e molto pericolose che confondono le idee del cittadino. A tal proposito è raccomandabile consultare il sito del Ministero della Salute, il quale ha una sezione appositamente dedicata alle fake news sul Covid più diffuse, che vengono non solo smentite ma anche chiarite.

Se ognuno di noi fosse un homo oeconomicus, non ci sarebbe mercato per le fake news

L’agente economico razionale, nella microeconomia tradizionale, è spesso individuato con l’espressione homo oeconomicus, atta a descrivere colui che, avendo a disposizione una perfetta informazione, è in grado di scegliere gli strumenti migliori per il conseguimento dei propri interessi.

Dunque, se tutti fossimo agenti razionali non ci sarebbe mercato per le fake news perché, anche se qualcuno in malafede le offrisse, non ci sarebbe domanda per le stesse. Il rischio che corriamo è quello di non mettere in discussione ciò che leggiamo, affrontando questioni in modo sempre più polarizzante. È importante investire, allora, nell’istruzione ma anche nell’educazione circa il comportamento da tenere sui social. 

Provate a immaginare come saremmo tutti migliori, più liberi di sapere, di ricordare e di agire, se qualcuno finalmente eliminasse le fake news.

(Featured Image Credits: stateofmind.it)

About the Author


Ludovica De Rose

Nata a Cosenza nel 2001, frequenta il corso di laurea triennale in Economia e Management presso l’università LUISS di Roma. Appassionata di arte, cultura e tematiche inerenti l’economia, le piace viaggiare e conoscere posti nuovi. Nel 2017 ha preso parte al programma Intercultura in Irlanda, trascorrendo un mese estivo a Wexford. Tra gli altri interessi anche tennis, equitazione e lettura di libri di attualità . View more articles. 

 

 

 

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